Una storia nell'arte
Una storia nell'arte

Maria Cristina Primavera

 

Laureata in Lettere Moderne, indirizzo artistico, all'Università Statale Di Milano.

 

Allieva del pittore Andrea Sala, alla Scuola di pittura Alessandro Conti e alla Scuola di affresco di Monza.

 

Dal 2001 al 2012 insegnante di disegno e tecniche pittoriche per la Scuola di pittura Alessandro Conti di Monza.

 

Dal 2006 al 2008 insegnante di disegno e tecniche pittoriche per il corso comunale di Liscate.

 

Dal 2022 insegnante di disegno per la FAL, Famiglia Artistica Lissonese.

 

Ideatrice e organizzatrice delle prime tre edizioni del Concorso di Pittura "Monza 1, il parco e l'autodromo", patrocinata dalla Circoscrizione 1 del Comune di Monza.

 

Poetessa per passione:

2009 "Dalle querce al vento" 

2011 "Artemisia: dell'arte, delle parole e dell'amore" 

2016 "Del ciel di luna e del cuore. Il sogno e la vita" 

 

Nudo di schiena

 

Io sono

creatura del mondo,

pellegrina

nell’immenso mare.

 

 

Un bel giorno ti alzi e ci sei solo tu, mai una modella che gironzola per il tuo atelier, come avrebbe potuto essere per un Klimt o per un Courbet.

No! Tu sei sola in casa e hai voglia di catturare l’espressione di un volto. Ci ho impiegato parecchio per decidermi ma con un po' di fantasia e di autoironia eccomi allo specchio: basta con la solita faccia!!!

Una smorfia, un turbante ricavato da un pareo, l’azzurro e via… alzo le sopracciglia, scoppio a ridere, sono e so di essere, una personcina molto buffa. Continuo a ridere, mentre l’altra Cristina mi rimprovera perché ha fretta di disegnare. 

È deciso. Stavolta uso le matite colorate su un piccolo cartoncino, così entro meglio nei dettagli dell’occhio e delle labbra.

Le labbra… sono il particolare che preferisco disegnare, un millimetro di scuro ti cambia tutta l’espressione. E poi sapete voi quanto sono importanti le labbra? Sono tutto un mondo raccolto in tre linee di sei, sette centimetri al massimo.

Lì tra candidi rosa e vermigli, tra superfici più o meno carnose, tra timidi denti che si intravedono, le labbra di ogni donna parlano di sé. Se ha paura si stringono, se ride si aprono alla vita, se è travolta dal desiderio si irrorano di sangue, se si arrabbia gli angoli cadono a terra, sono umide nei giochi d’amore e si seccano quando raggiungono l’orgasmo. 

Amore in ogni superficie, amore in ogni tocco.  

 

 

Sibilla

 

Bianca luna

della notte

strega,

ai passi tuoi

gli umori miei

accordo

e in punta di piedi

danzo,

la stola della veste

accompagnando,

nel mistero del cielo

scomparendo.

 

Un vascello al largo,

il cuore mio

tra furie di amaranto.

 

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© Maria Cristina Primavera